danni da onde elettromagnetiche

L‘uomo modifica l’ambiente che lo circonda  e a sua volta l’ambiente modifica l’uomo in maniera costante e dinamica.

E’ probabile che un ruolo fondamentale lo giochino le esposizione a campi elettromagnetici (CEM), in quanto le onde stesse hanno, a seconda della propria frequenza, differenti capacità di penetrazione in vari tessuti biologici (ossa, cervello, cristallino, midollo spinale ecc…). Le onde RF ( radiofrequenza di TV, radio,cellulari), determinano danni cellulari a causa degli effetti termici da essi indotti. Si possono creare danni anche al  DNA oltre che alla membrana cellulare. Il danno diventa quindi permanente e  trasmissibile alle generazioni successive. Il 50% dell’energia trasmessa dai cellulari viene assorbita dalla testa e questo porta nel tempo all’opacizzazione del cristallino, acufeni (rumore acustico),  fosfeni ( lampi di luce improvvisi), stanchezza mal di testa, calo della memoria, aumento della pressione intraoculare, degenerazioni tumorali del nervo acustico. Ci sono studi che documentano anche una diminuzione delle funzioni cognitive, in particolare nei bambini, le cui ossa craniche presentano uno spessore minore e, dunque , risultano più vulnerabili alle radiazioni stesse. Il rischio di sviluppare leucemia infantile acuta si stima essere triplicato nei bambini esposti a onde elettromagnetiche rispetto a quanti, invece, non siano esposti. L’uso del cellulare quindi è tanto  più dannoso quanto più bassa è l’età del bambino e tanto più lunghi i tempi di utilizzo. L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro di Lyon ha elevato la classificazione dei campi elettromagnetici a radiofrequenza dalla classe “3”(non cancerogeni) alla classe “2B”, ovvero possibili cancerogeni.

Tratto da” il medico pediatra ” art.  ambiente e campi elettromagnetici di Vito Romanelli