Proteggiamoci dai PFAS

Le molecole derivate dai Pfas, dispersi nell’ambiente, sono presenti
in concentrazioni variabili in oltre il 99% della popolazione generale, addirittura nel
sangue degli Inuit, una popolazione autoctona della Groenlandia

Le molecole derivate dai Pfas, dispersi nell’ambiente, sono presenti
in concentrazioni variabili in oltre il 99% della popolazione generale, addirittura nel
sangue degli Inuit, una popolazione autoctona della Groenlandia

Inoltre non esistono farmaci o altre procedure in
grado di accelerare significativamente la loro eliminazione dai tessuti.

Un allarme per la salute .

Le applicazioni commerciali più note contenenti i PFAS sono probabilmente il rivestimento antiaderente per il pentolame da cucina (Teflon®) e la produzione di indumenti impermeabilizzati per esempio, Gore-Tex®).

Le PFAS – assieme ai surfactanti, agli emulsionanti e ai polimeri per la cui sintesi sono
essenziali – sono state ampiamente utilizzate dagli anni 1950 in numerosi prodotti e
applicazioni industriali e commerciali: prodotti per la pulizia di tappeti e pavimenti;
detersivi in genere; trattamenti impermeabilizzanti e/o coloranti di pelli e tessuti; come
componenti inerti nei pesticidi e insetticidi; nella cromatura dei metalli; come
antidetonanti nei carburanti . Ulteriori impieghi sono la produzione di:
contenitori di alimenti (ad esempio nei fast food), pellicole fotografiche, shampoo,
dentifrici, schiume antincendio, scioline, ritardanti di fiamma in vernici e solventi,
semiconduttori, isolanti.

Particolare criticità riveste l’uso delle PFAS e altri interferenti endocrini nei
contenitori per alimenti, dai quali possono essere facilmente rilasciati ai cibi
in essi contenuti. Da evitare sono in particolare i sacchetti per popcorn utilizzati nel
forno a microonde. Anche la carta da forno non deve essere usata a temperature e per
tempi superiori a quelli indicati dal produttore.

Essendo idrosolubili, possono facilmente migrare dal suolo nelle falde acquifere ed
essere trasportate a lunga distanza, anche per via aerea, Quindi le principali vie d’esposizione alle PFAS sono l’ingestione di acqua potabile contaminata, i cibi contaminati e la polvere di casa.

Le PFAS sono interferenti endocrini, per cui è logico attendersi che gli effetti sulle
ghiandole endocrine sia dovuta alla loro capacità di legarsi in modo complesso :
ai recettori intranucleari per vari xenobiotici
ai recettori per gli estrogeni e per gli androgeni
ai recettori per gli ormoni tiroidei
al recettore per la leptina
alla transtiretina, la proteina di trasporto degli ormoni tiroidei.

Fra gli effetti tossici più importanti rilevabili anche in seguito all’esposizione dei
bambini a dosi molto basse di PFAS ricordiamo:
Anomalie del sistema immunitario con scarsa risposta ad alcuni vaccini
Anomalie dello sviluppo delle ghiandole mammarie in epoca pre-natale e prepubere
Anomalie degli organi riproduttivi
Anomalie del metabolismo osseo.

“Il maggiore allarme per l’apparato genitale riproduttivo maschile e per l’azione sul feto in gravidanza.”

In più è stato riconosciuto un effetto cancerogeno perpiù patologie PFAS-associate [146]:
Cancro del rene
Cancro del testicolo
Malattie della tiroide
Ipercolesterolemia
Colite ulcerosa
Ipertensione gravidica/

Queste anomalie sono state notate anche nei bambini e negli animali di laboratorio
esposti durante la vita prenatale a concentrazioni plasmatiche moto più basse di quelle
presenti nella popolazione generale.

Il problema è complesso e di non facile soluzione ma la conoscenza aiuta a difenderci