alimenti ecosostenibili

terra-futura

Il mondo medico- scientifico è preoccupato per l’impatto ambientale delle diete squilibrate:  118 metri quadrati di terreno sono necessari per produrre un chilo di carne bovina, dieci volte dell’impegno richiesto per ottenere lo stesso quantitativo di pasta, che è di soli 12 metri quadri. Cifre ridotte a due soli metri quadri per coltivare  ortaggi e verdura.

Si rende opportuno quindi  riorientare gli stili di vita e alimentari verso modalità di consumo sostenibili, valide anche per l’ambiente e l’equilibrio socioeconomico».

In relazione a questa rapporto (impatto cibo/ambiente positivo), sono sostenibili gli italiani che perseguono un regime vegetariano. Si difendono ancora, e tutelano l’ambiente, i consumatori di una dieta mediterranea incrementata con pane, pasta, un elevato contenuto di fibre e un ridotto apporto di alimenti animali. Mentre le conseguenze negative, sia per la salute che per l’ambiente, si sommano per un elevato consumo di carne o di cibo spazzatura.Una alimentazione squilibrata, ricca di troppi grassi e zuccheri, infatti incide oltre che su un eccessivo introito calorico ( precursore di  obesità e patologie correlate ),  anche sul peggioramento della qualità dei prodotti e sul depauperamento del patrimonio territoriale a causa delle aumentate emissioni di gas a effetto serra con importanti ripercussioni sui cambiamenti climatici, del sovrautilizzo delle risorse idriche, e di iperprocessi di produzione.

Solo qualche numero: oltre 26.000 emissioni di carbonio per chilo di carne bovina prodotta e 95.000 per il formaggio, contro le 670 per la frutta e le 665 degli ortaggi. Non va meglio per le risorse idriche15.500 quelle spese per la produzione di un chilo di carne bovina contro le 930 di frutta e le 240 di verdura – né per i metri quadri globali di terra sfruttati, come abbiamo già detto, pari a 118 per produrre un chilo di carne bovina contro i 12 per lo stesso quantitativo di pasta, i 4 per la frutta e solo 2 m2 per gli ortaggi.

Emerge in maniera evidente la necessità di educare ad una nuova ecologia dell’alimentazione, dando vita a un grande patto tra tutti gli attori del mondo dell’alimentazione, medici, ricercatori, produttori, educatori e Istituzioni pubbliche. L’obiettivo di noi pediatri in particolare, in relazione ad una azione di salute pubblica e alla preservazione del territorio per le generazioni future e dei nostri figli, è quello di arrivare a contenere le conseguenze di scelte alimentari scorrette e a riorientare gli stili di vita e alimentari verso modalità di consumo più sostenibili per la salute, l’ambiente e l’integrità sociale». Non lasciateci soli!!!

Leggi anche ………..  larep.it/IfQq7a